I Paesi Bassi (in olandese Koninkrijk der Nederlanden) sono uno Stato dell'Europa occidentale confinante a sud con il Belgio, a est con la Germania e a nord e ad ovest con il mare del Nord. Costituiscono la parte principale del Regno dei Paesi Bassi, che comprende anche le isole caraibiche delle Antille olandesi e di Aruba. Spesso questo Paese viene impropriamente chiamato Olanda nella lingua italiana. Questa denominazione, maggiormente diffusa in passato, non è corretta, in quanto la parola Olanda indica una regione, divisa in due province chiamate Olanda Meridionale e Olanda Settentrionale, che è solo una parte dei Paesi Bassi.
La capitale è Amsterdam, ma il governo, il parlamento e la residenza del sovrano si trovano tutti a L'Aia (Den Haag), dove hanno pure sede la Corte internazionale di giustizia ed il Tribunale penale internazionale recentemente istituito.
I Paesi Bassi sono tra gli Stati membri fondatori della CECA, della CEE, e dell'Unione europea. Attualmente il sovrano è la regina Beatrice, mentre il primo ministro è Jan Peter Balkenende.
Paesi Bassi e Olanda
In modo simile a quanto accade per il Regno Unito che viene spesso indicato come Inghilterra, i Paesi Bassi sono comunemente, ma impropriamente, chiamati Olanda (Holland), nome che invece individua soltanto due delle 12 province dei Paesi Bassi ossia l'Olanda settentrionale (Noord-Holland) e l'Olanda meridionale (Zuid-Holland). In realtà, con il nome Paesi Bassi si deve intendere il Paese in senso proprio, e con Olanda quello della regione coperta dalle due province, la parte più popolata del Paese. L'aggettivo olandese è utilizzato per indicare tutto ciò che si riferisce ai Paesi Bassi, e non solo all'Olanda, in particolar modo per quanto riguarda la lingua è invalso l'uso del termine olandese per indicare la lingua parlata in tutto lo stato e non il dialetto delle due provincie.
Storia
Sottomesso da Giulio Cesare nel I secolo a.C., il sud dei Paesi Bassi costituì la frontiera del mondo romano fino alla disgregazione dell'Impero.
In seguito nel paese si stanziarono Sassoni e Franchi. Nell'VIII secolo i Paesi Bassi erano parte del Sacro Romano Impero fondato da Carlo Magno. Successivamente vi sorsero vari principati semi-indipendenti, anche se essi rimasero formalmente soggetti all'Impero fino al XV secolo, quando passarono sotto il controllo diretto della famiglia imperiale degli Asburgo.
Nel XVI secolo la Riforma protestante fu accolta con favore dalla popolazione olandese. L'imperatore Carlo V finì per accettare la situazione, ma dopo la sua abdicazione (1555) l'intransigenza del suo erede Filippo II (re di Spagna) provocò una rivolta, che scoppiò nel 1566 nelle Fiandre e dilagò poi per tutto il Paese. Ad essere contestati furono soprattutto le restrizioni delle autonomie locali messe in atto dalla politica accentratrice di Filippo II, nonché il rafforzamento dei poteri dell'Inquisizione. Numerosi calvinisti si diedero al saccheggio di chiese e alla distruzione di immagini sacre e il re di Spagna rispose inviando nei Paesi Bassi il terribile duca d'Alba che, costituendo nel 1567 il cosiddetto "tribunale dei torbidi", mise a morte centinaia di rivoltosi. Guglielmo d'Orange riuscì a fuggire in Germania e a tornare in patria nel 1572 con una flotta: scoppiò una nuova insurrezione contro la presenza spagnola. Le province del Belgio, che erano a maggioranza cattolica, dopo avere riacquistato la vecchia autonomia grazie alla mediazione di Alessandro Farnese, tornarono a riappacificarsi con la Spagna, mentre le province del Nord, quelle che oggi formano l'Olanda, proseguirono nella lotta. Anche in virtù della bancarotta di Filippo II del 1575, gli insorti riuscirono infine a dichiarare l'indipendenza nel 1579, ma fu solo nel 1648, con la pace di Vestaflia alla fine della Guerra dei Trent'anni, che anche la Spagna ne riconobbe l'effettiva autonomia e sovranità.
Nel XVII secolo gli olandesi fondarono numerose colonie in India, Indonesia, Africa e nelle Americhe, i cui commerci furono gestiti dalla Compagnia Olandese delle Indie Occidentali. Tuttavia il secolo terminò con una serie di guerre che segnarono la fine dell'espansione dei Paesi Bassi.
Il successivo XVIII secolo fu relativamente tranquillo fino alla Rivoluzione francese del 1789: pochi anni dopo i francesi invasero i Paesi Bassi, dove costituirono dapprima la Repubblica Batava e poi il Regno di Olanda, fino a che non li annessero alla Francia.
Il Congresso di Vienna restaurò lo Stato olandese, trasformandolo in monarchia. Il regno perse vari possedimenti extraeuropei, ma vi furono accorpati il Belgio ed il Lussemburgo. Questa situazione non durò a lungo: nel 1830 il Belgio ottenne l'indipendenza grazie all'aiuto francese e nel 1890 anche il Lussemburgo divenne indipendente.
I Paesi Bassi proclamarono la propria neutralità in entrambe le guerre mondiali. Nella Prima guerra mondiale essa venne sostanzialmente rispettata. Invece nella Seconda guerra mondiale il Paese fu occupato dalla Germania nazista nel corso della Campagna di Francia (maggio 1940); nel 1942 anche l'Indonesia venne occupata dal Giappone. La liberazione giunse nel maggio 1945.
Nel 1948 i Paesi Bassi formarono l'unione doganale del Benelux con Belgio e Lussemburgo. A partire dal 1949 i Paesi Bassi rinunciarono a gran parte del loro impero coloniale. Grazie anche agli aiuti statunitensi del Piano Marshall la perdita delle colonie non portò a difficoltà economiche, anzi l'economia olandese attraversò una fase di rapida crescita.
Nel 1954 le relazioni coloniali fra Paesi Bassi, Suriname e la colonia di Curaçao e le sue dipendenze (chiamate in seguito Antille Olandesi), si interruppero. Suriname e le Antille Olandesi ottennero lo status di "stato", il che garantiva loro autonomia negli affari interni: i Paesi Bassi rinunciarono a una porzione di sovranità sul regno (in materia di affari esteri e cittadinanza). Con lo statuto venne istituito un nuovo regno federale.
Nel 1975 il Suriname lasciò il Regno dei Paesi Bassi e divenne una repubblica indipendente. Nel 1986 Aruba (fino ad allora parte delle Antille) ottenne lo status di nazione, e divenne indipendente dalle Antille, ma restò sempre all'interno del Regno. Da allora, il Regno dei Paesi Bassi consiste di tre parti costituenti i Paesi Bassi, le Antille Olandesi e Aruba.
La politica estera olandese è dominata dall'impegno a creare o rafforzare le istituzioni internazionali di cui fanno parte, come l'ONU, la NATO e l'Unione Europea.
Geografia
Tipico paesaggio olandese
La principale caratteristica della geografia olandese è la piattezza del territorio: circa il 50% della superficie si trova a meno di 1 metro sotto il livello del mare. Una catena di dune e dighe lungo le coste e le rive dei fiumi principali impediscono che queste zone vengano inondate, mentre numerose stazioni di pompaggio provvedono a rimuovere l'acqua piovana in eccesso.
La lotta per strappare il territorio al mare ed ai fiumi è uno dei temi ricorrenti della storia e della geografia olandese. Infatti buona parte del territorio è costituito da polders, ovvero da terreni strappati al mare o a lagune e paludi costiere.
Il punto più elevato dei Paesi Bassi è il Vaalserberg (321 m s.l.m.), nell'estremo sud-est del paese.
Idrografia
I Paesi Bassi sono divisi in due parti principali da un intricato sistema di fiumi che ha origine dalla Schelda, e soprattutto dalla Mosa e dal Reno, che in territorio olandese formano un complicato delta, I cui rami più importanti sono noti come Waal,Lek, IJssel e Amstel.
Questa divisione è rilevante anche dal punto di vista culturale, come evidenziato dai differenti dialetti parlati nel nord e nel sud, ed ancor più dalla predominanza cattolica nella regione a sud dei fiumi e protestante calvinista nel nord, in particolare nelle province frisone a nord dell'IJssel.
La geografia olandese ha subito consistenti evoluzioni in età storica. Nel 1287 una grande tempesta travolse le dune costiere e permise al mare di riversarsi nell'interno del Paese, formando il golfo noto come Zuiderzee. Nel 1932, con la costruzione della cosiddetta piera (diga di sbarramento) fra laFrisia e l'Olanda settentrionale questo golfo è stato nuovamente separato dal mare e trasformato nel lago IJsselmeer, che è poi stato parzialmente prosciugato, formando la provincia di Flevoland.
Clima
Il clima dei Paesi Bassi è oceanico temperato. Gli inverni non sono eccessivamente freddi e le temperature medie di gennaio sono comprese tra i +3/+3,5 °C della costa atlantica nord-occidentale e i +1/+1,5 °C delle zone sud-orientali al confine con la Germania, anche in pieno inverno non sono affatto rare le giornate nuvolose o coperte, caratterizzate da venti occidentali miti e da temperature di alcuni gradi sopra lo zero, mentre quando predominano masse d'aria fredda di origine artica, marittima o continentale, si possono registrare forti gelate notturne e la temperatura può restare diversi gradi al di sotto dello 0 °C anche nelle ore diurne, non rare le nevicate, ma la persistenza della neve al suolo è in genere piuttosto breve. L'estate è fresca e moderatamente piovosa, con temperature medie di luglio comprese tra i +16 °C del litorale atlantico settentrionale e i +19 °C delle zone sud-orientali. Le precipitazioni seppure non particolarmente abbondanti (quasi ovunque comprese tra i 600 e i 700 mm/m2) sono ben distribuite in ogni mese dell'anno, con un massimo relativo in autunno (ottobre-novembre) e un minimo, poco pronunciato, verso la fine dell'inverno (febbraio).
Popolazione
La popolazione dei Paesi Bassi e di 16.509.303 abitanti (2009), con una densità di 488 ab/km² e con una popolazione urbana del 89,6%.
Popolazione in migliaia - Dati del 2005 a cura della
FAO
Il multiculturalismo [modifica]
Nei Paesi Bassi negli ultimi anni, come in altri stati dell'Unione Europea, si è assistito ad un ampio dibattito sul multiculturalismo.
Le religioni più diffuse nei Paesi Bassi sono il protestantesimo (specie nella forma calvinista della Chiesa riformata olandese) nel nord e il cattolicesimo nelle province meridionali (vedi Chiesa cattolica olandese). Gli olandesi si dichiarano al 34% credenti in Dio, al 37% credenti in una qualche sorta di spirito o forza vitale, al 27% non credenti. [1]
Fino alla seconda guerra mondiale la minoranza ebraica ammontava a 140.000 unità; a causa dell'Olocausto (102.000 vittime) e della successiva emigrazione verso Israele, questo numero è fortemente diminuito ed oggi si stimano solo alcune decine di migliaia di appartenenti.
A partire dagli anni sessanta l'arrivo di lavoratori stranieri (specialmente dalla Turchia, dal Marocco e da altri paesi del Maghreb) e di numerosi cittadini olandesi originari delle colonie ha grandemente aumentato il numero di musulmani nei Paesi Bassi. Oggi i musulmani sono circa 900.000 (ca. 5% della popolazione)[senza fonte].
Fin dal XVI secolo i Paesi Bassi sono stati considerati uno dei luoghi più tolleranti del mondo in materia religiosa. Tuttavia negli ultimi anni gli omicidi dell'uomo politico Pim Fortuyn (nel 2002, ad opera di un estremista di sinistra) e del regista Theo van Gogh (nel 2004, ad opera di un estremista islamico) hanno parzialmente scosso la fiducia dell'opinione pubblica in questo approccio.
La lingua nazionale è l'olandese[2], che è una lingua germanica. Inoltre nella provincia di Frisia e nelle vicinanze il frisone è parlato da circa 700.000 persone ed è riconosciuto come lingua ufficiale di tutti i Paesi Bassi. Anche in questa regione praticamente tutti parlano l'olandese o sono bilingui.
Inoltre vengono parlati vari dialetti sassoni e francofoni come il Nedersaksisch (parlato nel nord-est) ed il Limburgs (nel Limburgo), che hanno qualche forma di riconoscimento ufficiale.
Vi sono poi le lingue parlate dai numerosi immigrati, fra cui l'arabo, il turco, il cinese, il malese e le altre lingue della regione indonesiana.
Infine, la quasi totalità della popolazione ha un'ottima conoscenza almeno dell'inglese ed ha nozioni di francese e tedesco.